MAURIZIO MOS
Sono sempre stato piuttosto timido, introverso, di poche parole, celando un animo da sognatore e avventuriero. A mia discolpa posso forse attribuire tale dicotomia al segno zodiacale, scorpione, con effetti elevati al quadrato essendo medesimo l’ascendente. Non sono fanatico dell’astrologia ma un’amica appassionata della materia spedì le nostre date di nascita a un centro specializzato. La risposta mi colpì per l’esattezza. Il nostro è in fondo un universo in cui coesistono e si intrecciano forze, fenomeni, connessioni… Comunque, sono cresciuto leggendo Salgari, preferivo Yanez all’esotico Sandokan, Verne e Dumas. Pietre miliari della letteratura per ragazzi. Amavo a tal punto Athos da dare addirittura lo stesso nome al protagonista delle mie storie. Con la maturità sono approdato a letture più serie, come se le avventure di Nemo non lo fossero… Nell’interminabile lista dei testi a me più cari spiccano il Gattopardo, Il Grande Gatsby, Il Deserto dei Tartari. Scrivere è il mio modo per rivivere sulla carta le storie d’azione che sognavo da bimbo, mitigate e ambientate in una realtà verosimile, ovvio. Come afferma Renato Olivieri, penna che ha dato alla luce il commissario Ambrosio, non si può scrivere quanto non si conosce. Vi è infatti molto di me nella figura di Vagli, oltre la somiglianza fisica. Apprezziamo infatti entrambi gli Impressionisti e i Macchiaioli e condividiamo la passione per i gatti e la campagna. Non sono però fumatore, come il commissario, né credo di poter sopportare la gerarchia e la disciplina di un Corpo. Mi sono sempre diviso tra la campagna, nell’alta Val di Vara, e la città. Dapprima a La Spezia, dove sono nato, dopo il matrimonio a Sestri Levante. Sono attratto da persone con personalità vivace, forte, ironica, vasta cultura e apertura mentale. L’amore ha per me un ruolo primario in ogni forma, sia nell’attrazione carnale per una donna, nonostante alla mia età…, che per mia figlia, l’affetto più prezioso, gli animali e i luoghi dell’infanzia che mi hanno insegnato a sognare. Nonno sosteneva che una casa senza gatto è vuota, ne ho ora infatti quattro. La convivenza tra felini non è certo sempre facile, per fortuna lo spazio non manca. L’attempata dispotica Gloria, regina della casa, ha infatti bandito gli altri tre in giardino. Viaggiare è stata un’altra occasione per assecondare l’inclinazione all’esplorazione, alla conoscenza. Ho visitato molti Paesi. Preferisco la Grecia, isole Santorini a parte. Mi sono dedicato a lungo agli scacchi, frequentato il tiro a segno con pistola standard, 160 su 200. La fotografia mi affascina, specie legata ai paesaggi, comporta però girare molto per lo scorcio adatto. Adoro visitare mercatini dell’antiquariato, scovare vecchie riviste e magari in futuro collezionare orologi antichi. Non ho purtroppo del tutto sconfitto i miei timori del buio, dei serpenti, ma convivo dignitosamente.