PIETRUCCIO MONTALBETTI
Scrittura e musica sono le grandi passioni che da sempre animano la mia vita. Ora del resto espressa in sette libri. Confesso che la scrittura è per me un luogo in cui so come avanzare, cosa cercare, un momento unico che permette di staccarsi da quanto ci circonda. Diviene catarsi, liberazione e purificazione da caotiche emozioni. Spinge andare oltre, fa scoprire nuove realtà. Sin da bimbo sono del resto stato un instancabile curioso su ogni argomento. Due materie non mi appassionano, il calcio e la politica. La politica soprattutto d’oggi è confusa, estremista, e il fascismo pare purtroppo crescere rapidamente. Adoro invece l'astrofisica, che approfondisco spesso. E la psicologia, tant'è che ho letto molto su Freud e Jung. Oddio, sarà in parte dovuto a mia moglie psicanalista... La vera passione che comunque trascino da sempre, da bambino, è l'avventura. Viaggio infatti spesso in solitario, non certo da turista agevolato. In Nepal, Perù, Venezuela, Bolivia, Amazzonia, Africa… Destinazioni che allontanano da realtà e problemi quotidiani, avvicinano alla natura, a sé stessi. Permettono di conoscere e soprattutto scoprire luoghi nuovi, tradizioni e persone. Il rapporto con la musica nacque in me per caso. Certo, ho studiato musica ma mai ho avuto una vera preparazione musicale. Mi destreggiavo con la fisarmonica a bocca e da ragazzo suonavo in parrocchia con un piccolo gruppo chiamato Gli Squali. La scalata ha infine condotto alla nascita dei Dik Dik e all'amicizia con l'allora sconosciuto Lucio Battisti. Un amico straordinario per sensibilità ed enorme dote musicale. Talento che sbocciò quando gli presentai il paroliere Mogol. Comunque la musica mi ha affrancato, reso libero. Del resto nella vita bisogna osare, essere curiosi. La curiosità è dopotutto da sempre la scintilla che infuoca la mente, mantiene vivi.