FLAVIO D’AMBROSI
L’infanzia è un periodo della vita rigoglioso di esperienze formative fondamentali di cui molti individui perdono purtroppo memoria in età adulta. Fortunatamente non è il mio caso… Ricordo infatti tanti particolari importanti della fanciullezza e riconosco senza difficoltà modelli, situazioni, eventi, che hanno plasmato il mio carattere. Sto pensando alle relazioni primarie con i genitori, ad amici, scuola, sport, giochi… La passione per la scrittura è maturata negli anni delle superiori e, guarda caso, ho subito provato piacere nel racconto del passato biografico. Capitolo a parte merita l’attività agonistica. Sono particolarmente legato al periodo della gioventù che ho dedicato alla pallanuoto, quando ho avuto la possibilità di viaggiare per l’Italia e gareggiare con piccoli campioni. Paradossalmente da piccolo temevo l’acqua. Ho imparato a nuotare a cinque anni ma al mare non ero proprio a mio agio. Ora l’acqua è il mio elemento naturale ma è stato soltanto grazie allo sport che ho potuto esorcizzare il terrore ed emanciparmi dal limite. Sempre grazie all’attività fisica-sportiva ho sviluppato tenacia e perseveranza. Da sempre perseguo infatti gli obiettivi fissati con decisione, fiducia e sano istinto di sopravvivenza che mi aiutano a districarmi nella giungla della società contemporanea. Come un felino sono prudente, attento, pronto a fronteggiare l’imprevisto e geloso dell’autonomia conquistata. Tra gli hobby attuali al primo posto c’è la lettura che considero lo strumento fondamentale per il lavoro di scrittore. Studiando la produzione dei grandi autori nutro fantasia e gusto, imparo nuove prospettive, visito mondi paralleli e fortifico la coscienza. Confronto essenziale per chiunque voglia mettersi davvero in gioco nel campo delle lettere. Franz Kafka è il maestro più grande che abbia mai incontrato. Quando scrivo consegno all’ipotetico lettore tutto me stesso, comunico percezioni e idee donate dall’universo circostante, gioco con emozioni e contraddizioni, lotto per la bellezza... Produrre storie comporta fatica, sudore e impegno ma non vivo quest’attività come un lavoro. È una stupenda opportunità che mi permette di applicare l’anima, esprimere ed esorcizzare sentimenti, pensieri, angosce… Obblighi professionali e altri impegni mi hanno purtroppo progressivamente distolto dalla scrittura ma spero di poter preparare a breve un’autobiografia. Soltanto la letteratura può salvarci da un mondo decadente, privo di contenuti. In questi anni ho forse maturato una soglia di sopportazione culturale e morale che mi stupisce e mi preoccupa. Senza accorgermene ho fatto il callo alle tante porcherie raccontate dalla Tv e propinate dalla società… E quando sento di essere al limite apro un libro caro, importante, o sfoglio Viaggio nell’Anima, il mio testo preferito edito dalla IRIS 4 Edizioni. Altro metodo per sfuggire al male della vita è il viaggio. Conoscere nuovi luoghi, altra gente, diverse culture, arricchisce lo spirito, nutre l’anima di ciò che natura e consorzio umano hanno creato sulla Terra. Adoro le grandi metropoli, i posti affollati… Ho visitato tutte le principali capitali europee ma la città che più amo resta Roma dove sono nato e tuttora vivo con sommo piacere. Sono molto religioso e vivere nel luogo con la tradizione spirituale più longeva e ricca dell’Occidente non può essere che un privilegio…