ANTONELLA ESPOSITO
Sin dai tempi della scuola mi sono distinta per senso del dovere e responsabilità. Ero una bimbetta attiva, socievole e già sognavo di poter un giorno lavorare nel sociale, aiutare i bisognosi, curare le ingiustizie che opprimono il mondo, spendermi per la felicità altrui. Progetti romantici e un po’ infantili a cui non ho però mai smesso di credere. La generosità è infatti forse il mio più grande pregio, seppure bilanciata da invincibile insicurezza. Due caratteristiche che subisco e cerco di mediare con intelligenza e sensibilità, nonostante l’indole lunatica, contraddittoria, che mi contraddistingue. Una ferrea coerenza è del resto spesso limitante e alla luce dei fatti sono contenta di essermi contraddetta in molte occasioni. Solo così sono riuscita a evolvermi, a crescere come donna e professionista nel campo delle scienze sociali. Un settore in costante divenire, estremamente mutevole e complicato che dagli addetti ai lavori e dai volontari esige una elasticità. Pur essendo nata e cresciuta a Castellammare di Stabia, un paese della provincia napoletana, spinta dall’incontenibile spirito dinamico ho intrapreso vari viaggi di piacere. Ho così girato l’intera Europa e da circa dieci anni trascorro le vacanze negli Stati Uniti di cui, sempre a proposito di contraddizioni, adoro i contrasti, le forti opposizioni. Amerei prima o poi volare in Oriente per vivere e conoscere una realtà alternativa, luoghi straordinari ed esotici, tanto differenti dalla cultura europea. Mai ho però avvertito il bisogno di abbandonare il luogo d’origine ma seguito imperterrita a viaggiare. È la mia fonte personale di gioia, stimoli, nuove energie e conoscenza. Strumento essenziale per esprimere il desiderio di libertà che mi fa battere il cuore. Debbo tutto a mamma e nonna, le determinanti maestre di vita, le migliori che potessi incontrare. Ricordo con commozione le giornate trascorse a casa di nonna, i pomeriggi spesi a leggere, l’educazione e l’amore per la cultura che hanno saputo trasmettermi. Mi è sempre piaciuto scrivere ma mai avevo considerato la possibilità di pubblicare. Fatico a considerare la scrittura come un mestiere, forse perché ho sempre approcciato la creazione letteraria con lo slancio di un’esigenza comunicativa. Scrivere è una vocazione, un privilegio… Chi scrive ha enormi responsabilità e grande libertà, può raccontarsi, esprimere il proprio mondo, dare vita a pensieri e argomentazioni personali regalando al lettore espressioni, logiche e forme appropriate per interpretare i propri stati d’animo. Mai mi stanco, per esempio, di rileggere Memoria Delle Mie Puttane Tristi di Gabriel GarcÍa Márquez, il romanzo che preferisco in assoluto. Un testo emozionante, controverso, affascinante, ricco di umanità. Mi piace interpretarlo come un notturno, un contenitore di suggestioni e ambiguità, sogni e incubi. La notte è il momento della giornata a cui sono più legata, la mia compagna, l’angolo prediletto ove nascono incanti, sentimenti e riflessioni. “Di notte un ateo crede quasi in Dio.”, ecco una citazione del poeta Edward Young che rende bene l’idea. Mi basta poco per essere felice… Conservare la speranza, tenere in vita un vecchio sogno, aiutare i più deboli, sentire vicina la famiglia. La può bella sorpresa che l’esistenza ha saputo farmi è stata la nascita di mio figlio. Sino a quel momento non avevo compreso il vero senso della vita. È stata un’epifania, una vera e propria rivoluzione che mi ha dato la gioia più grande che mai potessi immaginare. Amo la quotidianità, la vita casalinga, giocare coi cinque cani di famiglia. Cucino con piacere e, a detta di chi assaggia, anche piuttosto bene. Cerco di soddisfare e stupire gli ospiti dandomi da fare ai fornelli senza comunque tradire la tradizione italiana. La pasta è il piatto che preferisco e da brava campana non può certo mancare nei miei menù… Da quanto ho descritto dovrebbe essere facile intuire il mio segno zodiacale: Cancro. Sensibile, legata ai valori e agli affetti familiari, dotata di spiccato senso materno e inguaribilmente romantica.