Attraverso eventi o personaggi, star e malavitosi, ecco un modo diverso di vivere la notte in Vengo dal Night. Che a partire dagli anni Cinquanta si rifà al vissuto di Roby Matano de I Campioni per esplorare un tutto degli anni d’oro dell’allora luogo di perdizione, il night-club. Antesignano alle discoteche. Fascino che rende ogni pagina formidabile ai nostalgici ma anche a chi non ha vissuto appieno l’allora tango o rock’n’roll.
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Qualche anno dopo la Seconda Guerra Mondiale si crea a Milano un corpo speciale di ex partigiani dediti alla cattura di criminali di guerra mai processati. E la bicicletta accantonata alla staccionata di un parco del centro città sempre lì parcheggiata, a volte girata a destra, altre a sinistra, che ci fa? Fantasia o realtà questo noir del noto musicista?
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A che punto può spingersi un uomo prima di capire di avere raggiunto il limite? Sino a quando può sperare d’essere compreso da chi lo ama? Quanto può permettersi di sbagliare? Segreti, omicidi, vendette e tanto altro disegnano la personalità del protagonista. Giovane a cui la vita non risponde, lo ha abbandonato, lasciato solo. Messo alla prova sin dalla tenera età Antonio trova sazietà in briciole d’amore. E per quel poco quanto è disposto a pagare?
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Compiti rigidi, sacrifici e imprevisti,all’improvviso condizionano Luca Giovagnoli... Curioso,instancabile, esperto di delfini, indispensabile in associazioni per la tutela dei mari. Dopo estenuante battaglia contro il cancro, in veste di veterinario decide di partecipare a un’avventura memorabile in una stravagante équipe lungo la costa delle Bahamas. E qui, tra adrenaliniche spedizioni, quasi irreparabili incidenti, si rivela un’eccelsa, delicatissima, sintonia tra l’uomo e l’animale. Ossia il delfino.
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Noa Bonetti, milanese trapiantata a Roma, fonda, presiede e dirige la IRIS 4 EDIZIONI. La vita di Noa Bonetti è tutta una specie di viaggio d’avvicinamento alla scrittura. A quindici anni per desiderio d’indipendenza, ma soprattutto poiché; desidera ardentemente fare la giornalista, ambizione alimentata anche dai film americani in cui per tale mestiere serve scrivere veloce, raddoppia fintamente le lezioni di tedesco per frequentare il magistero stenografico e lavora per vari ingegneri, più che altro per allenarsi, per acquisire velocità nella scrittura. Si classifica infatti al campionato nazionale poi mondiale di stenodattilografia (140 parole - 400 battute - al minuto) e i genitori scoprono la cosa dai giornali. Noa va a studiare prima a Parigi poi a Londra, dove collabora alla BBC e al Foreign Office per il Commonwealth. Rientrata in Italia dopo la laurea in letteratura e in lingue straniere è responsabile della Biblioteca e Segreteria Scientifica ma anche degli Scambi Culturali Tecno-Scientifici alle Ricerche Atomiche Nucleari del Sincrotrone di Frascati. Nel frattempo il suo sogno nel cassetto prende a realizzarsi. Inizia infatti a collaborare con Settimana TV, allora concorrente del RADIOCORRIERE, poi lascia le Ricerche Nucleari per dedicarsi a tempo pieno al giornalismo. Viene richiesta in RAI, quando dà il via alla seconda rete televisiva, per ORE TREDICI. Trasmissione di costume, colore e attualità, in onda cinque giorni la settimana condotta in studio da Bruno Modugno e Dina Luce. Rubrica di successo tanto da essere spostata in prima serata ribattezzata ORE VENTI.
Tra le molteplici trasmissioni televisive dell’eclettica giornalista-regista, va assolutamente ricordata GIOVANI E LAVORO per RAI-TV-UNO. In cui non solo ai giovani viene consigliato come trovare un impiego ma anche quale specializzazione scegliere per ottenerlo più facilmente. Nel frattempo scrive per OGGI, BELLA, LEADER, BOY MUSIC… e quotidiani come PAESE SERA, IL MESSAGGERO, LA REPUBBLICA… Cura anche rubriche legate al lavoro, argomento che la porta a ricevere dalle quattrocento alle settecento lettere al giorno. Per la TERZA RETE RAI-TV si occupa invece di SCAMPOLI DI RICORDI, una rubrica che chiude la trasmissione giornaliera GENITORI UN MESTIERE DIFFICILE... di Giuseppe Fina condotta in studio da Ilaria Guerrini, in cui Noa Bonetti mette a nudo personaggi della cultura, politica, sport e spettacolo. Ma per tornare al giornalismo, eterno e immutato grande amore della Bonetti, ottiene successo a IL MESSAGGERO quando dà il via a LA CITTA’, una curiosa pagina di costume, colore, avvenimenti mondani… Spazio seguitissimo per cui viene soprannominata la Elsa Maxwel italiana ma anche la Flaiano in gonnella.
A un certo punto Noa lascia il giornalismo perché ritiene che stia perdendo colpi, che si stia sfaldando, trasformando. Poche inchieste, niente rischio, tutto appiattito dall’ANSA o, peggio, dalle notizie tv. Lei che ama le grandi battaglie, gli approfondimenti, i faccia a faccia, le inchieste di un tempo, quando per il buon risultato ci si doveva magari travestire… Lascia di conseguenza la carta stampata, anche se l’amore per la scrittura non l’abbandona, e scrive a tempo pieno libri. Vince premi, e non si può non citare quello Internazionale Città di Anghiari per un Libro Politico-Storico in cui viene premiata per Donne al Governo. Un riconoscimento serio, non comprato dagli editori. Eh, sì… purtroppo i premi vengono quasi tutti già decisi dagli editori. È solo questione di potenza economica… Come lo sono le classifiche dei libri che spesso, solo in teoria risultano i più venduti. E lo dice da editrice e da scrittrice. Se l’editoria ha tanti, tanti, tanti, soldi per acquistare tale bluf d’illusione vende anche, diversamente niente. Comunque Noa Bonetti pubblica svariati libri, da Volti Pettegoli (1985) a Veleno al Femminile (1986), Spuntino di Mezzanotte (1989), Angeli in Polvere (1990), Un’Amica di Nome Moana (1995), Io, Donna Kamikaze (2005), Giù la Maschera (2007), sino al recente Il Veleno è Donna (2008).
Stranamente il libro che ha avuto maggiore successo di vendita è stato Un’Amica di Nome Moana, edito dalle Sperling & Kupfer nel 1995, che racconta una Moana Pozzi intima e autentica. Esaurito in un paio di lune e mai più ristampato nonostante le molteplici e costanti richieste. Decisa a mettersi in gioco, come fa sempre nella vita, negli anni Cinquanta Noa Bonetti è tra le prime donne a praticare il paracadutismo oltre ad essere la prima donna-pilota di auto da corsa. Mai scorderà il Rajd-Polski, coi suoi 1500 km ininterrotti di gara in una Polonia anni Settanta dove, con Fabrizio Poggi, fa parte della squadra ufficiale italiana per i campionati europei. Coi primi giri a velocità libera in un aeroporto in disuso di Varsavia, anziché in autodromo, perché quel Paese non lo possiede. E neppure vi sono strade asfaltate, solo sterrate zeppe d’acqua e fango. Ora, divenuta editrice in proprio fondando la IRIS 4 EDIZIONI, ecco che il suo amore per il giornalismo si ripresenta. La IRIS 4 EDIZIONI ha infatti un’attenzione particolare per i libri di tale stampo e Io, Donna Kamikaze, Il Veleno è Donna, Giù la Maschera, Io, Fidel sono un esempio.
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