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ROBY MATANO

La musica è sempre in me stata una costante. Mi appassionava talmente che l’abituale sogno nel cassetto era di divenire un giorno musicista. Ebbene, sono riuscito anche in veste di cantante. Lo sono stato per anni e mi ritengo tuttora tale. La musica ha animato tutto il mio vivere, mi ha permesso di raggiungere vette dapprima solo immaginarie. E… tra un pezzo jazz e una coppa di champagne ho appreso anche molto della folle vita che da musicista si svolgeva un tempo al night. Dimenticavo, anche mio zio Michele, oltre che portentoso pittore, suonava. Ero molto legato a lui. Troneggia tuttora infatti tra i miei più cari ricordi dell’infanzia. Mai scorderò tra l’altro gli innumerevoli diversivi con lui in motocicletta. Tornando comunque al cantare, suonare, è una professione che dona persino l’opportunità di soggiornare in vari Paesi di dialogo e cultura differenti. E a onor del vero il luogo che mi affascina in assoluto trovo sia il Messico per i suoi costumi e anche per la musica, ovvio. Comunque, qualsiasi città con acqua mi intrica. Amo, adoro, il mare, permette di guardare oltre l’orizzonte, terre nuove e lontane. Consente di essere libero. Ebbene, sono nato a Cisterna di Latina. Dunque al confine con Roma, la Città Eterna. Ma da almeno quarant’anni vivo a Romano di Lombardia, nel bergamasco. Scelta dettata da un forte sentimento, l’amore, che arriva a spingere l’essere umano a gesta persino determinanti. Sono convinto che l’amore sia un sentimento legato alla carta decisiva dell’esistenza, arriva a sancire l’ultima parola delle proprie azioni. L’amore ci accompagna nella vita e l’ho appreso da subito grazie a mio padre e a mia madre. Sono il ricordo più caro che conservo e la loro perdita rappresenta per me tuttoggi una ferita lancinante. Passando invece all’interesse per la scrittura, è arrivato in me per caso. E mi rendo sempre più conto che quando scrivo proietto tutto me stesso nella pagina. Il vissuto, le sensazioni, i ricordi, sono ciò che a volte rappresentano il punto di partenza del testo. Da un fatto specifico voilà si snodano le vicende a raccogliere le esperienze compiute e il tutto sussegue mentre si scava nella memoria. Non mi considero di certo scrittore. Penso esista tuttavia un tratto comune tra la musica e la scrittura: la libertà, l’esprimersi senza timore. La libertà fa vibrare, parla allo spirito animale. A proposito, in altre vesti sarei di certo un gatto, indipendente e diretto in ciò che desidera comunicare. I caratteri che nell’uomo mi conquistano sono infatti la lealtà e il rispetto. La libertà è intima, incondizionata.

 
     
     
 
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